Au 79

Au 79 riprende la sigla dell’oro all’interno della tavola periodica degli elementi, dove il simbolo Au, è l’abbreviazione di Aurum, dal latino “brillante”. Il progetto pone il suo cardine  su tale colore che ricopre ed al contempo evidenzia  le forme “drammaticamente” ricavate tramite la tecnica dello strappo quasi a voler  rievocare la pratica giapponese del kintsugi (che letteralmente significa “riparare con l’oro”) dove la riparazione consiste nel saldare assieme i frammenti di ceramica di oggetti rotti  tramite l’uso di una preziosa resina d’oro o d’argento.Tale tecnica nasce dall’idea che dall’imperfezione  possa nascere una forma di ancor maggiore di perfezione estetica.
In “Au 79” l’oro viene posto sulle parti lacerate del cartone, in tal modo,  riparando ed impreziosendo ne si sottolinea la fragilità trasfigurandone la forma.


Il sacro e il dono

Luce 2023
Luce, 2023, 100×324 cm

L’opera è stata realizata per rispondere al tema del Sacro e del Dono ed è attualmente esposta all’interno della Chiesa dell’Immacolata a Rodello (CN).

L’opera vuol sottolineare la verticalità, ovvero il senso del sacro e del dono che provengono da una dimensione alta. Una lama luminosa, che come una spada di san Michele squarcia l’oscurità, rappresentata da un triangolo d’oro lungo e stretto, ovvero una trinità, che non rimane distante e sospesa, ma si allunga per avvicinarsi fino a noi. L’opera è realizzata seguendo le proporzioni della sezione aurea, acrilico su cartone da imballo, un materiale povero e fragile che una volta lavorato tramite strappi (rip-out) e/o brasature, ne viene trasfigurata la forma ed è accolto nello spazio sacro.


Luisa Pineri- Codice Sacrum-62x62, 2020-L2
Codice Sacrum 2020 – 62×62 cm
Luisa Pineri -L'appeso-60x90, 2020-L2
L’appeso 2020 – 90×60 cm
Preghiera 2020 – 90×45 cm
Tempo 2020 – 90×45 cm
Lirica 2020 – 90×45 cm
petra
Stone 2022 – 90×45 cm
Mater 2022 – 60×80 cm

“mater” è un’opera che desidera evocare la simbologia del femminile ancestrale, un omaggio per Colei che ha dato origine alla vita e che si ritrova nelle iconografie sacre delle divinità femminili nere, comunemente conosciute come “grande madre” o “madonne nere”; dove il colore nero ha la duplice valenza di contenere, incubare, custodire, avvolgere e quello di trasformare, generare e promuovere la crescita, stimolare la trasformazione e spingere verso la luce.

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